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La tradizione in cucina spesso nasce dall’inventiva e dalla necessità che mutano in virtù. È ciò che è successo ai ravioli al “plin” (letteralmente “pizzicotto”) in Piemonte.
La tradizione in cucina spesso nasce dall’inventiva e dalla necessità che mutano in virtù. È ciò che è successo ai ravioli al “plin” (letteralmente “pizzicotto”) in Piemonte.
Un tempo, la chiusura dei lembi di pasta con la pressione dei polpastrelli serviva a sigillare un ripieno di carni miste, avanzate precedentemente, per evitare sprechi. La tradizione è rimasta, per quello che è diventato oggi un prodotto di assoluta eccellenza.
Questa ricetta sale un po’ di quota, arrivando alla “malga”, il pascolo tipico delle Alpi dove vengono condotti i bovini durante le estati piemontesi. All’interno della pasta - realizzata con uova fresche e grano locale - troviamo così tome d’alpeggio e fontina.
In epoche più remote, si soleva servire i plin “al tovagliolo”, senza alcun condimento, magari accompagnati da una tazza di brodo caldo.
Mettete in una pentola capiente (altezza minima 20 cm, diametro 25 cm) 2 litri di acqua e 30 g di sale grosso, ponete sul fuoco e portate a ebollizione.
Nell’attesa, sciogliete in una padella (diametro 25 cm) 50 g di burro con 20 ml di acqua.
Quando l’acqua della pentola bolle vivacemente, tuffatevi i ravioli al plin e, appena l’acqua riprende a bollire, calcolate 2 minuti di cottura dal momento in cui il bollore ricomincerà, quindi scolateli con l’aiuto della schiumarola e poneteli nella padella insieme alla salsa di burro.
Fate saltare in padella (diametro 25 cm) per 1-2 minuti con la crema di burro ottenuta.
Servite quindi i plin con l’aiuto di un cucchiaio, disponendoli in un piatto fondo.
Eventualmente aggiungete una grattata di parmigiano o lamellate il Tartufo bianco d’Alba fresco a piacere.
Consumare previa cottura - tempo di cottura 1-2 minuti
ATTREZZATURA: Padella (diametro 25 cm), pentola (altezza minima 20 cm, diametro 25 cm), schiumarola.
Sfizi e vizi:
SPETTACOLARI COL TARTUFO! Ai ravioli potete aggiungere una grattata di Tartufo bianco d’Alba, oppure creare una salsa con i tartufi neri e con la loro acqua. Per creare la salsa di tartufo nero vi basterà scaldare 10 g di burro, grattarci sopra il tartufo nero, versare l’acqua di tartufo, far ridurre quasi per metà a fuoco lento e legarla con 20 g di burro freddo e 2 g di agar agar (gelatina vegetale).